Retrospettive creative. Come diventare un’eccellente facilitatore e supportare il continuous improvement dell’organizzazione

Comments

Comments are closed.

+ non farai più le stesse retrospettive di prima
- acustica a momenti terribile per via degli spazi comuni

Anonymous at 18:12 on 30 Nov 2013

+ docente strepitoso
-- mai piú workshop in aree aperte al passaggio di altre persone

+ non ho esperienza di retrospettive ma grazie a pugliese ho imparato come farle in modo creativo ma efficace
- pessima acustica

Anonymous at 17:18 on 1 Dec 2013

+ bellissima occasione e condivisione di spunti sulle retrospettive
- non si può fare un workshop in un area comune con acustica pessima

+ teacher davvero molto bravo e appassionato!
- acustica "devastante"

+ Workshop utilissimo e illuminante
+ Pierluigi sempre ad altissimi livelli come coach e facilitatore
- Pessima acustica dovuta agli spazzi molto ampi e alla presenza di altre persone. In alcuni momenti era veramente difficile sentire ciò che dicevano le altre persone

Anonymous at 11:00 on 2 Dec 2013

Ottimo talk, ottimi spunti.
Mi ha impressionato la capacità di Pierluigi di non dare nulla per scontato, o giusto, o sbagliato, ma di avere sempre un'attitudine di ascolto (forse la caratteristica migliore di un coach?)
Acustica e temperatura (si gelava) pessime

Anonymous at 08:54 on 5 Dec 2013

Ottimi la tecnica di mettere in discussione questioni consolidate (timeboxing, action items, dodicesimo principio del manifesto agile ecc..) in modo da poterne sviscerare le motivazioni ed in qualche caso superarne i limiti.
Peccato per l'acustica veramente pessima, i workshop richiedono paradossalmente più serenità dei talk perché si fondano sulla partecipazione, che non è facile se tutto l'ambiente circostante ti distrae o infastidisce in continuazione.

Workshop molto utile per consolidare le conoscenze, evidenziare falsi miti ed errori comuni, ma anche e soprattutto fornire hints su come migliorarsi.
Svelando qualche piccolo trucco Pierluigi ha permesso di capire come in realtà il vero coach/facilitatore riesce nel suo compito senza far accorgere i partecipanti di quanto stia facendo e di quanto sia complesso padroneggiare sapientemente gli strumenti del mestiere.