“Ethical design è un’espressione che mi lascia interdetto. Mi fa sentire giudicato.” è una delle risposte più significative che abbiamo raccolto intervistando i nostri stakeholder primari. Ma anche “Inclusione è una parola che esclude: chi e come si decide chi è dentro e chi è fuori?” Abbiamo perso il conto delle epifanie (o anche “docce fredde”) che abbiamo avuto lungo il nostro percorso, nel tentativo di progettare eticamente e per un impatto positivo. Gli esperimenti, le false piste e le frustrazioni sono stati tanti e una cosa l’abbiamo capita: non finiranno mai. Quindi abbiamo deciso di chiedere a colleghe/i a che punto fossero arrivati anche loro. Chissà, magari le difficoltà sono solo nostre e c'è chi ha già capito tutto. Mentre scrivo questo abstract, stiamo preparando il questionario e alla conferenza racconteremo il quadro che possiamo delineare grazie alle risposte raccolte: fallimenti e successi, schiaffoni e complimenti, i tanti dubbi e, speriamo, qualche importante certezza incoraggiante. Nonostante (ma anche grazie a) tutto questo, abbiamo il privilegio di fare uno dei mestieri più belli del mondo.

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