Talk comments

Altra riflessione che condivido: tra i tremila dubbi che mi hanno assalito prima della presentazione c'è stato ovviamente anche quello relativo al formato della raccolta feedback. Mi sembra che sia stato quello più controverso: quindi espongo il mio brainstorming, non si sa mai che non ne salti fuori qualcosa.

[Questionario o domande dirette] Ho preferito la presenza di un oggetto fisico rispetto alla domanda, perché speravo fungesse da catalizzatore. La stessa domanda fatta oralmente avrebbe probabilmente avuto meno coinvolgimento. Non ho usato una carta qualsiasi, ma una un po' più carina. Probabilmente non abbastanza carina (credevo fosse più spessa) o troppo liscia.

... mi pare comunque di capire che il "questionario" sia un formato che emotivamente non risulta particolarmente gradito.

[Titoli già scritti oppure no] Ho usato il mattone e la lampadina ed ho evitato di scrivere le domande, per "seminare un indizio" senza scoprire la carte prima del necessario. Mi ha fatto perdere un po' di tempo, ma quello era calcolato. La curiosità però non è stata abbastanza stimolata... :-( La prossima volta magari una bella busta con un punto interrogativo, oppure faccio spegnere la luce e vi ritrovate con la sorpresa sul tavolo...

[Formato delle domande] La tabella probabilmente è l'aspetto peggiore. Probabilmente una sorta di radice di mindmap potrebbe essere un formato più interessante.

[Firmare e raccogliere] Avevo ragionato sulla possibilità di firmare il foglio, per creare un legame più forte tra voi e ciò che avete scritto. Ma temevo l'effetto "Brando sta raccogliendo dati statistici". Per lo stesso motivo ho evitato (ma non sono completamente convinto) di agganciare una raccolta dati posticipata sull'esito del questionario. Ho scelto di lasciare tutto a voi. Voi ne conoscete il valore.

[Dare solo il compito] per me era fondamentale che la riflessione fosse condivisa con qualcuno. Una riflessione personale è utile. Ma una riflessione ad alta voce è estremamente più efficace.

[Contesto] Un altro aspetto chiave per l'efficacia dell'assimilazione è il contesto. Era un "giorno speciale" per cui metà del problema era risolto da solo... ma non so se sala ed ambientazione erano ottimali. l'atmosfera rilassata e senza pressione per me facevano parte dei requirements.

Grazie ancora :-)

Mettiamoci anche l' abbiocco post prandiale. L' intenzione era quella di fare una serie di slides 'didascaliche', cioè che si potessero poi rivedere con un proprio senso. Putroppo non ho tenuto conto del tempo molto ristretto per una tale massa di informazioni. Mea culpa.

Ottimissimo ma/e vorrei tanto sentire il resto del talk..

vero. vero. vero.
meno processo, più prodotto di qualità!
la vera novità è il

developer driven developemnt

Anonymous at 10:36 on 23 Nov 2011

[Aldo Piddiu]
Ho trovato la presentazione molto ben fatta, e centrata.
Qualcuno la può trovare banale come ho letto, ma ritengo non sia necessario cercare ad ogni costo la novità assoluta. A maggior ragione se la platea è formata al 50% di persone al loro primo Agile Day.

In sintesi trovo che Paolo sia riuscito (come sempre) a farmi accorgere che posso fare meglio, e a farmi venir voglia di fare meglio.

Re: Efficacia ed efficienza: quelle usate sono le definizioni usate tradizionalmente nei corsi di economia della produzione. Efficacia è legata allo sforzo ed efficienza al tempo. E' vero anche che esistono tante diverse definizioni legate ai diversi contesti. (come per altro per i termini evoluzione...). E tanti diversi significati dovuti alle varie lingue in cui queste parole vengono usate (lo stesso capita per metodo e metodologia, spesso confondibili cross language). Ad efficacia nella produzione viene anche associato il concetto di leva.

Quando ci sono termini con significati diversi in vari contesti o anche che cambiano nel tempo è opportuno chiarirne la definizione. Dalla slide del titolo ho provveduto a chiarire la definizione di efficacia ed efficienza e nel talk ho provveduto a fare lo stesso per evoluzione.

spero di aver risposto proprio a tutti. Ancora saluti a tutti.

Francesco

Re: ROI. A prescindere dall'obiettivo lucrativo o meno, il ROI (proprio anche per l'aspetto di analisi dei costi) è rilevante per lo sviluppo di ogni attività produttiva/trasformativa. Oltre che l'analisi dei costi in sé, è quindi utile verificare che le proprie aspettative sul ROI siano verificate dalla realtà.

Re: Earnings. Il ROI è facilmente configurabile. Esistono tante variazioni della formula. Spesso dovute ad incapacità nell'assegnare i giusti costi o ricavi. Il ricavo in economia aziendale è valore della produzione. Quindi se non si "fatturasse" o se si preferisce un'altra definizione di valore la si può sostituire.

Ho seguito la seconda parte all'Agile Day e la prima oggi nel video on-line.

Presentazione, slides ed esposizione dello speaker eccellenti.

Sono un grosso sostenitore della parte soft-skills e organizzativa negli Agile Day e la trovo sempre di ispirazione.

Sono tra quelli che hanno già seguito gli interventi di Andrea in passato. Un punto in meno perché molti dei contenuti erano simili anche se ho visto lo sforzo a rinnovare.
Tuttavia, a differenza di altri spekar che ho visto più volte, Andrea è uno dei pochi che ad ogni edizione mi fa capire che la volta prima non avevo capito niente: ispirazione! :)

Mi è piaciuta molto anche la parte sul sistema educativo... ma la buona notizia è che ho visto di recente che una rivoluzione analoga a quella agile che sta avvenendo anche nel mondo dell'educazione: http://www.ted.com/talks/ken_robinson_says_schools_kill_creativity.html
http://www.ted.com/talks/sir_ken_robinson_bring_on_the_revolution.html
http://www.tedxlondon.com/videos