Sono emerse sessioni molto interessanti, sulla carta anche meglio di quelle proposte nella conference del giorno dopo.
Decisamente da rifare l'anno prossimo.
Difetti:
- troppe track (10!) rende troppo probabile il fatto di perdersi cose interessanti
- tenere quattro sessioni in una sola stanza (seppure gigantesca) non rendeva facile l'ascolto.
Adore le unconference: le trovo un'ottima occasione di crescita.
Concordo sul fatto che sono emerse discussioni estremamente interessanti, e che sicuramente ne ho perse molte che avrei voluto sentire; purtroppo credo sia invevitabile, col numero di persone che si è deciso di accogliere (circa 200), ma mi consolo sapendo che tanti come me hanno apprezzato le sessioni che hanno seguito.
A mio avviso le aule grandi e condivise hanno dato meno fastidio del previsto; la trovata dei paraventi a metà stanza, utilizzati poi per appendere gli artefatti, si è rivelata un valido aiuto; "purtroppo" la sede storica da questo punto di vista non ha aiutato, ma in compenso ha offerto una cornice d'eccezione ad un evento fatto come sempre col cuore.
Mi auguro che ci siano sempre maggiori occasioni per organizzarne!
Le sessioni erano interessanti ma la magia dell'open space non l'ho vissuta perché gli spazi non erano abbastanza intimi per un confronto, ho visto più che altro presentazioni. Forse con meno persone sarebbe stato più semplice creare il clima più favorevole allo scambio di idee.
Le "Unconference" corrono sempre il rischio di essere un po' dispersive. Il grande numero di persone ha portato molti temi interessanti, ma forse non tutti i partecipanti erano pronti a questa formula innovativa. Gli spazi forse, troppo dispersivi, non erano tra i più adatti a questo tipo di incontri.
Il formato unconference per me è vincente.
Si ha la possibilità di confrontarsi con moltissime realtà, di imparare, di scambiarsi opinioni, di divertirsi insieme.
Mi è dispiaciuto perdere alcune sessioni contemporanee ad altre che ho seguito, c'erano veramente troppe sessioni interessanti, direi tutte!
Era la mia prima unconference e nel complesso è stata quasi più interessante della giornata successiva, sopratutto per la possibilità, per me che era la prima volta che venivo allo IAD, di confrontarmi con nomi che conoscevo solo per fama.
Bell'esperimento con topic molto interessanti.
Decisamente troppe track in parallelo. Da ripetere con qualche track in meno in spazi maggiormente organizzati.
Dopo molto finalmente é arrivata l'unconference; splendida riuscita per me, soprattutto valutando il numero dei partecipanti - veramente alto - e gli spazi forse meno adeguati ad un formato del genere. Gli argomenti proposti sono stati tutti degni e l'interazione, che non si ha con una sessione frontale, é forse l'aspetto più stimolante; vero che il numero delle track é risultato molto alto, ma non credo che sia un problema e penso aiuti la miglior distribuzione dei partecipanti.
Sicuramente da ripetere o pensare per il futuro ad una edizione interamente open -:)
Concordo con altri commentatori: formato vincente, contenuti forse migliori rispetto al sabato, da meditare un po' sulla logistica.
Una considerazione: è importante anche ascoltare, io apprezzerei un passo indietro da parte di qualche esperto il cui contributo potrebbe essere maggiore se focalizzato nella risposta piuttosto che nella proposta.
Non è stata la prima unconference a cui ho partecipato, ma è stata la prima con un così elevato numero di partecipanti. Ho portato a casa riflessioni interessanti. Da rifare.
Molte sessioni sono state interessanti, per altre c'e' stato qualche problema tecnico dovuto alla voce basse delle persone che, in aule con 4 sessioni in contemporanea, non si riuscivano a seguire molto bene.
Condivido con chi suggerisce di "restringere" l'offerta, io ho saltato moltissime sessioni che erano in contemporanea con altre.
Ho vissuto la mia prima esperienza di unconference quest'anno, al play14 organizzato allo Spazio MIL. Effettivamente, agli IAD2016 non si è respirata la stessa atmosfera, vuoi perchè questa volta eravamo di più e vuoi perchè gli spazi certo non aiutavano.
Sono rimasto comunque piacevolmente colpito dalla qualità delle proposte che sono emerse: trovare il giusto ordine dei talk non è stato facile, ma nel complesso mi ha dato davvero tanto.
Il bello dell'unconference è proprio il fatto che, essendo aperta e auto-generata, non è prevedibile e può quindi raggiungere dimensioni impreviste.
Con uno spazio più adatto, la prossima volta verrà una favola!
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Sono emerse sessioni molto interessanti, sulla carta anche meglio di quelle proposte nella conference del giorno dopo.
Decisamente da rifare l'anno prossimo.
Difetti:
- troppe track (10!) rende troppo probabile il fatto di perdersi cose interessanti
- tenere quattro sessioni in una sola stanza (seppure gigantesca) non rendeva facile l'ascolto.
Adore le unconference: le trovo un'ottima occasione di crescita.
Concordo sul fatto che sono emerse discussioni estremamente interessanti, e che sicuramente ne ho perse molte che avrei voluto sentire; purtroppo credo sia invevitabile, col numero di persone che si è deciso di accogliere (circa 200), ma mi consolo sapendo che tanti come me hanno apprezzato le sessioni che hanno seguito.
A mio avviso le aule grandi e condivise hanno dato meno fastidio del previsto; la trovata dei paraventi a metà stanza, utilizzati poi per appendere gli artefatti, si è rivelata un valido aiuto; "purtroppo" la sede storica da questo punto di vista non ha aiutato, ma in compenso ha offerto una cornice d'eccezione ad un evento fatto come sempre col cuore.
Mi auguro che ci siano sempre maggiori occasioni per organizzarne!
Le sessioni erano interessanti ma la magia dell'open space non l'ho vissuta perché gli spazi non erano abbastanza intimi per un confronto, ho visto più che altro presentazioni. Forse con meno persone sarebbe stato più semplice creare il clima più favorevole allo scambio di idee.
Esperienza molto positiva, insieme al lean coffee del sabato!
Le "Unconference" corrono sempre il rischio di essere un po' dispersive. Il grande numero di persone ha portato molti temi interessanti, ma forse non tutti i partecipanti erano pronti a questa formula innovativa. Gli spazi forse, troppo dispersivi, non erano tra i più adatti a questo tipo di incontri.
Il formato unconference per me è vincente.
Si ha la possibilità di confrontarsi con moltissime realtà, di imparare, di scambiarsi opinioni, di divertirsi insieme.
Mi è dispiaciuto perdere alcune sessioni contemporanee ad altre che ho seguito, c'erano veramente troppe sessioni interessanti, direi tutte!
Molto interessante e coinvolgente.
Un suggerimento, qualche minuto in più per accorpare gli argomenti, comunque sicuramente da ripetere.
Era la mia prima unconference e nel complesso è stata quasi più interessante della giornata successiva, sopratutto per la possibilità, per me che era la prima volta che venivo allo IAD, di confrontarmi con nomi che conoscevo solo per fama.
Bell'esperimento con topic molto interessanti.
Decisamente troppe track in parallelo. Da ripetere con qualche track in meno in spazi maggiormente organizzati.
Dopo molto finalmente é arrivata l'unconference; splendida riuscita per me, soprattutto valutando il numero dei partecipanti - veramente alto - e gli spazi forse meno adeguati ad un formato del genere. Gli argomenti proposti sono stati tutti degni e l'interazione, che non si ha con una sessione frontale, é forse l'aspetto più stimolante; vero che il numero delle track é risultato molto alto, ma non credo che sia un problema e penso aiuti la miglior distribuzione dei partecipanti.
Sicuramente da ripetere o pensare per il futuro ad una edizione interamente open -:)
Molto ben organizzato... molti spunti interessanti ancora da metabolizzare
Concordo con altri commentatori: formato vincente, contenuti forse migliori rispetto al sabato, da meditare un po' sulla logistica.
Una considerazione: è importante anche ascoltare, io apprezzerei un passo indietro da parte di qualche esperto il cui contributo potrebbe essere maggiore se focalizzato nella risposta piuttosto che nella proposta.
Non è stata la prima unconference a cui ho partecipato, ma è stata la prima con un così elevato numero di partecipanti. Ho portato a casa riflessioni interessanti. Da rifare.
Adoro le unconference e questa è stata decisamente un bella sfida visto il numero delle persone; track interessanti come sempre e bell'atmosfera.
Spazi non adeguati, i gruppi si disturbavano tra loro.
La Unconference ottima! 4/5 solo per gli spazi...
Molte sessioni sono state interessanti, per altre c'e' stato qualche problema tecnico dovuto alla voce basse delle persone che, in aule con 4 sessioni in contemporanea, non si riuscivano a seguire molto bene.
Condivido con chi suggerisce di "restringere" l'offerta, io ho saltato moltissime sessioni che erano in contemporanea con altre.
La formula dell'Unconference è ottima ma gli spazi non erano a mio avviso adeguati inoltre il numero di sessioni parallele era eccessivo.
Ho vissuto la mia prima esperienza di unconference quest'anno, al play14 organizzato allo Spazio MIL. Effettivamente, agli IAD2016 non si è respirata la stessa atmosfera, vuoi perchè questa volta eravamo di più e vuoi perchè gli spazi certo non aiutavano.
Sono rimasto comunque piacevolmente colpito dalla qualità delle proposte che sono emerse: trovare il giusto ordine dei talk non è stato facile, ma nel complesso mi ha dato davvero tanto.
Il bello dell'unconference è proprio il fatto che, essendo aperta e auto-generata, non è prevedibile e può quindi raggiungere dimensioni impreviste.
Con uno spazio più adatto, la prossima volta verrà una favola!