Se dovessi descrivere Pierluigi e il suo talk con una sola parola direi: perfetto! Come Paolo anche per me il concetto di Host Leadership è il modo migliore per identificare il ruolo.
Uno dei talk che aspettavo con più interesse e non sono rimasto deluso. Un bravissimo Maurizio Pedriale.
Indubbiamente ci si aspetta che il keynote di apertura sia grandioso: e così è stato. Bravissimo Matteo (e non poteva essere altrimenti)
Molto interessante e divertente! Come detto nell'ultima "retrospective", visto al di là del codice, un ottimo modo per fare team building! Bravissimi ragazzi!
Ottima presentazione.
Forse sarebbe utile però aggiungere qualche testimonianza/esempio reale di chi alla fine ci è riuscito e di chi invece no.
Ottima presentazione.
Forse sarebbe utile però aggiungere qualche testimonianza/esempio reale di chi alla fine ci è riuscito e di chi invece no.
Presentazione perfetta per leggerezza, qualità necessaria per chiudere una due giorni di conferenze, ma purtroppo i contenuti sono stati pochi e scontati.
Non ho visto grandi differenze tra gli scenari del BDD e le user stories. La cosa che più mi ha sorpreso è stato il linguaggio Gherkin, non lo conoscevo e all'inizio del talk non avevo capito che con quella sintassi i vari scenari sarebbero stati tradotti e collegati direttamente a test end-to-end.
Forse sarebbe stato meglio analizzare un po' meglio cosa c'è sotto la superficie degli scenari, perché alla lunga rimanendo sempre alla stessa latitudine l'esposizione ha perso un po' di interesse. Ottimo lavoro degli speaker, che pur non essendo oratori di professione hanno fatto un bel gioco di squadra con pochissime insicurezze.
A mente fredda, ed a stomaco pieno, direi che concordo con le critiche espresse finora. Un po' per i tempi un po' per la mancanza di slides forti sulla parte di soluzioni, non sono riuscito a mettere in evidenza alcuni legami. Non necessariamente così ovvi.
Un episodio che ho tagliato per motivi di tempo, ma che per me ha avuto un forte valore simbolico è stato il seguente:
"Dopo il trasloco nella nuova sede, ci siamo trovati temporaneamente senza lavagne: i muri erano più grandi. Uno è stato utilizzato direttamente come Kanban Board, uno come Calendario ed uno come supporto ad EventStorming. Ma mancava lo spazio riscrivibile. I piani erano di fare verniciare tutto in vernice scrivibile ma ...una cosa alla volta!
L'acquisto di una flipchart si è rivelato più ostico del previsto. Il mio obiettivo era quello di fare sì che i colleghi si sentissero liberi di acquistare con la carta aziendale, ma 'sono soldi tuoi, devi decidere tu!' :-) il primo debito era organizzativo, ma passiamo oltre. Dopo qualche scossone, acquistiamo la flipchart, e *SOLO ALLORA* ci rendiamo conto del prezzo nascosto che stavamo pagando. Da una gestione incentrata sul 'cose-c'è-da-fare-oggi' finalmente abbiamo iniziato a pensare a lungo termine, e la parola 'strategia' ha cominciato a fare capolino nei nostri discorsi. Il vero debito era la nostra incapacità di renderci conto che stava mancando qualcosa.
Il problema non erano i 90 o 150 euro per una flipchart. Il problema era l'influsso negativo dell'assenza della flipchart sulle decisioni di tutti i giorni. Di cui ci siamo resi conto solo dopo."
Ben fatto! Anche se mi aspettavo in realtà qualcosa di più.