Talk comments

Il discorso sulla leadership e' molto interessante e c'e' un mondo di studio e ragionamenti per chi lo vuole approfondire. Se vuoi rivolgermi domande, perche' non le posti sulla mailing list extremeprogramming-it?

https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/extremeprogramming-it/info

Ti rispondero' volentieri e vedrai che coinvolgerai nella discussione tanti altri che la sanno piu' lunga di me.

In risposta all'anonimo che mi attribuisce questo messaggio:

"- I team non hanno bisogno di una leadership tecnica
- I membri del team devono essere liberi di seguire le proprie idee
- I membri del team devono remare tutti nella stessa direzione"

Attento! Queste cose non sono vere in generale! Quello che volevo far capire e' piu' questo:

"In un team che funziona bene, il ruolo di tech leader non serve, anzi spesso e' dannoso. Questo NON SIGNIFICA che non ci sia leadership tecnica! Anzi deve esserci, ma non e' responsabilita' di un singolo individuo. Diventa responsabilita' di tutti."
"In un team che funziona bene, devo accettare che le cose possano essere fatte in maniera un po' diversa da come le avrei fatte io, PURCHE' LA QUALITA' SIA BUONA"

E' chiara la differenza?


La mia sessione preferita insieme a #noestimates. L'entusiasmo di Lorenzo ha contagiato tutti i presenti, e sono certo che molti riprenderanno in mano le Lego quando dovranno prendere decisioni difficili, se non altro per ridurre lo stress e far divagare la mente.
Inquietante come le paperelle, fatte di appena sei pezzi, fossero tutte completamente diverse. Ce ne sarebbe abbastanza per un trattato di psicologia.

Anonymous at 17:57 on 16 Nov 2014

Testimonianza interessante, ma l'oratore non è riuscito a scaldare la platea.
Un piccolo consiglio: più slides con meno testo ed immagini più accattivanti.

Sentir parlare in modo così entusiasta di organizzazioni liquide un ragazzo più giovane di me che a nemmeno venticinque anni ha già aperto e venduto un'azienda, che lavora per ebay e in età pre-adolescenziale smanettava su Unix è stata un'esperienza illuminante. La valanga di esperienze esposte in così poco tempo copre abbondantemente la poca chiarezza del titolo rispetto agli argomenti esposti e l'attacco di panico che ha colpito lo speaker a metà sessione.

Anonymous at 17:52 on 16 Nov 2014

I contenuti erano buoni, ma dovreste lavorare di più sul coinvolgimento empatico del pubblico. Probabilmente l'emozione ha giocato un ruolo determinante nella vostra esposizione.
Comunque diversi spunti sono stati interessanti.

Alte le mie aspettative su questo speech, sopratutto dall'anno scorso, ottime le slide e l'esercizio, forse, un po' troppo breve per entrare nel tempo assegnato. Gli spunti sono stati buoni, ma mi è sembrato mancava un qualcosa in più.

Interessante e divertente; uno scontro di visioni che costringe a riflettere sulla propria interpretazione del ruolo svolto dall'architetto software

Alberto Brandolini è un ottimo oratore, tuttavia spesso chi lo ascolta rimane con l'impressione "si ma dove vuole arrivare". Forse è una scelta, forse un difetto, forse un pregio. Di sicuro l'attenzione viene mantenuta viva e il problema sul debito c'è e si sente. Tuttavia stavolta, più dell'anno scorso, sono rimasto con il dubbio: "ma allora di questo debito che faccio? me lo tengo? Lo affronto? Che m'avrà voluto dire?"

Anonymous at 17:48 on 16 Nov 2014

Buoni i temi, ma non c'è stato il necessario approfondimento. Certamente il tempo era tiranno, ma forse si sarebbe potuto fare qualcosa in più. Gli esercizi tra coppie di partecipanti sono stati suggestivi, ma non molto efficaci.