Il contenuto della presentazione con cui sono state descritte le modalità di lavoro, è stato di grande valore.
Suggerisco a Michela di approfondire l'argomento oltre il problema della multiculturalità e senza l'uso di use case come traino della presentazione, poiché fotografare team e stakeholder individuandone le future frizioni è la chiave per abbracciare la complessità dei progetti.
Ciao @Andrea, grazie per il tuo feedback e consigli, cercherò di migliorarmi.
Condivido con te che la parte finale del talk era basata su cose semplici e con un'ampia disponibilità. L'idea principale che volevo trasmettere e condividere è il ruolo attivo che noi abbiamo, dimostrando appunto come con piccole e semplici cose fin da subito possiamo impattare positivamente.
Ancora grazie
Applausi. Rimbocchiamoci le mani, va bene parlare ma bisogna anche fare.
Tema importante ma adatto a designer entry-level, le regole espresse sono disponibili ovunque e dovrebbero essere la base di ogni UX, UI e Interaction designer. Consiglio a Girolamo di fare un test con un non vedente, è relativamente semplice farlo e sono sicuro che porterà alla versione 2 di questo speech quel qualcosa in più che qui è mancato
Nemmeno una parola fuori posto. tutto molto ben presentato, raccontato e preparato (fin troppo forse, a scapito di un pochino di spontaneità, ma non è stato un problema)
Un po' troppo concentrato su risultati numerici esagerati, e l'idea finale che mi ha lasciato è che i relatori non avessero capito il vero spirito customer centered. L'ho trovato un po' troppo "ti vendo la UX" e poco "riflettiamo sulla UX" e visto che il target di questo evento sono designer e non altri stakeholder forse era solo uno speech alla conferenza sbagliata
Questo argomento era stra-interessante, secondo me però alla fine è mancato il vero insegnamento e cioè rispondere alla domanda: "che senso ha far fare a un* designer occidentale una piattaforma dedicata a un pubblico non occidentale?", quindi peccato per me perché mi aspettavo di più.
Ho visto citato W.E.I.R.D. è un bel libro, consiglio a Michela di leggerlo
Molto interessante il punto di vista dev, forse un po' superficiale su alcuni punti, ma per gran parte della platea probabilmente è un buon punto di partenza
Bella storia coinvolgente, consigli e speech molto adatti a designer entry-level, il tema del copy che poi viene fatto dagli sviluppatori secondo me era un punto interessante e si poteva sviluppare, non in tutti i progetti ci sono gli UX Writer e capita più spesso di quello che si pensa che le cose debbano essere fatte da persone che non sono verticali su quell'argomento.
Penso che la tematica sia stata esposta chiaramente ma in modo poco approfondito. È interessante la modalità di come, nel proprio settore, ogni azienda instaura un rapporto di fiducia con gli stakeholder, ma la ricerca non è tutto, anzi, non per gli stakeholder e tantomeno per l'evoluzione dei progetti in se. È mancata tutta una parte nella quale si forma il team di stakeholder che costruiranno il prodotto, dunque tutti quegli aspetti di produzione che se non considerati fin da subito - al pari di ogni indagine - potrebbero generare frizioni, aldilà di ogni risultato ottenuto con la ricerca con utenti.